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Symphony 40 In Gminor (Mozart)

Ci sono

Giorni

Maledetti

Che strisciano sotto

La PELLE

E lasciano dolorosi

Lividi

Morali

O esperienze

Che ti si inerpicano

Dentro mettendo

Radici

Come

Un Cancro

Qualcosa che

Quando chiudi gli Occhi

Lo rivedi

Sempre

Li

Come un demone Curioso

O uno Psicopompo in Attesa

Questi giorni

RARI per fortuna

Sono i giorni

In cui persino

La Lingua Tace

E tu

Resti li

Quieto ad osservare

Il Momento

E L’evento

Pensando che

Avresti potuto

Fare qualcosa

Agire

Tarantella All’

Inazione

E passa il tempo

Cala il Sole

E tu no

Non Cali

Resti li in osservazione

Anche se durante il

Hai accantonato l’Evento

Per non ricordare

Sotterrandoti tra

Lavoro

E responsabilità

E lo stomaco

Dove Somatizzi tutto

Lo sa

E infatti

Il Water

E’ li che ti tende

La mano

E tu

Avanti e Indrio

Riavvolgi la Mente

E da capo

Quella scena

Quel Rumore

Ti si arrampica addosso

Così succede

Che La Mattina

Mentre ti vesti

La Fiola nel Letto

Senti un tonfo

Uno Solo

E Realizzi con

Orrore

OR RO RE

Cosa è Accaduto

Ti volti

E La fiola

E’ per terra

Che piange

E tu senti

Il mondo

Oscillare

E per un secondo

Solo

Ti dici che non è vero

La Accogli tra le braccia

La vedi piangere

E pensi che no

NO

Non va bene

Per fortuna Poi

E’ solo un Bernoccolo

Il primo di una

Lunga Serie

Si Sa

Però

Il tutto

Ti si attacca addosso

E così

Lavoro

Casa

Lavoro

Ogni minima stupidaggine

Fa si che

A mezza Voce

A mezzo Sorriso

A mezza Tonalità

TU

Ogni due per tre

Richiami sulla

Terra

La splendida

Imago

De

LA bestemmia.

Informazioni su dilallate

Ella è SEMPRE in agguato.

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