My Own Cobain

Perché dovresti rimanere chiuso

Per un’ ora in ascensore

Con la vecchina che rischia di

Morire ad ogni respiro

E che ti narra di quando era giovane

E che di cuori ne aveva infranti

Mentre adesso infrange solo

Le balle

E tu speri che l’ascensore si stacchi dal cavo

E vi riduca polvere e frattaglie in pochi attimi

Chiudendo questa inutile tortura

?

Perché devi fare un viaggio di 450 e passa km

In Treno

Scomodo e squallido

E trovi posto

Vicino al Giapponese che dorme sbavandosi

Alla Signora che parla con l’amante che

Poi è il ragazzo della figlia

L’uomo d’affari che sbraita di

Azioni Sbagliate e di provvedimenti da prendere

MA

Soprattutto

Con il Tizio di Salerno

Che era stato a vedere a ROMA

un Suo appartamento

Devastato dagli Ex Affittuari

E ti racconta tutta la sua vita

Dai 18 anni fino alla morte della moglie

E tu speri che il treno deragli

Decapitandoti così, damblè, senza colpo ferire

Per porre fine a questo supplizio

?

Perché devi sopportare le file al supermarket

Con una famiglia di dubbia origine etnica

Che emanano un odore tipo carogna morta

Da Mesi e sotterrata male

Con i bimbi che rovesciano tutto

E tu con duemila pacchi

Non riesci nemmeno a pensare

Cosa Fare

Perché Urla

Strepiti

Cristi PERONI

E tu Speri in un tipo

Vestito con la maschera Anti Gas

E i Capelli Arancioni

Che apra il fuoco su tutta la folla

Spappolandoti la calotta cranica

Per non sentire più quella

Becera Confusione che

Si conficca nel cranio

?

Perché, infine, dovresti

Sopportare Otto Ore

Di Lavoro, sotto terra

Senza finestre, con aria condizionata minimale

Mentre attorno a te

tutti litigano per futili motivi

E finire entro le quattro e mezza del pomeriggio

Pare impresa impossibile

E vorresti essere te il tipo

Con l’Armalite e uccidere ogni essere

Che ti si para davanti per

Placare il tuo bisogno di

Silenzio

?

Semplice, perché tu,

E SOLO TU

Alla fine potrai

Urlare in faccia

A Piena voce

A tutti coloro che intralciano la vita

Con pochezze e mezzucci vari

LA bestemmia.